La pelle e le sue ferite: Uno sguardo alle dermatosi psicosomatiche

Non stare nella pelle”, “amici per la pelle”, “simpatia a pelle

Tanti sono i modi di dire che ci suggeriscono quanto la nostra pelle funga da confine con l’esterno e, allo stesso tempo, ci permetta un contatto diretto con esso.

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Attraverso la pelle, infatti, ci presentiamo all’altro, stabiliamo un contatto con il mondo e percepiamo numerosi sensazioni.

Proprio per il fatto che la pelle è ciò che di noi è esposto allo sguardo proprio e altrui, spesso le “ferite” della pelle ci disturbano particolarmente inficiando la qualità della nostra vita.

E’ proprio per questo che è importante capire da dove vengano e come è possibile intervenire.

Le dermatopatie psicosomatiche.. da dove vengono?

Le malattie psicosomatiche che interessano la pelle sono varie: dermatiti, psoriasi, alopecia etc. e insorgono a causa di fattori organici (predisposizione genetica), psicologici e ambientali (stress)

I fattori stressanti hanno un ruolo sulla cattiva salute della nostra pelle o è solo un mito?

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Gli eventi stressanti hanno un ruolo fondamentale nello sviluppo e nella riacutizzazione delle dermatopatie.

Essi risultano spesso immediatamente antecedenti l’insorgere delle dermatopatie. In particolare parliamo di situazioni che risultano stressanti in quanto implicano un profondo cambiamento nell’esistenza dell’individuo, che modificano cioè la sua vita in maniera determinante (ad es. trasferimenti, cambio di mansione o di lavoro, separazioni etc).

Le malattie dermatologiche sono inoltre spesso intermittenti: periodi di relativo benessere della pelle si alternano, infatti, a momenti di riacutizzazione che spesso coincidono con momenti di forte stress e tensione emotiva.

Ebbene si. Lo stress non è l’unica componente psicologica che dobbiamo tenere in considerazione per capire cosa genera e aggrava le dermatosi.

Sulla pelle possono trovare espressione privilegiata, infatti, i conflitti che abbiamo dentro e le problematiche irrisolte.

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In particolare spesso la pelle si ammala quando ci sono delle emozioni che vengono tenute strettamente sotto controllo e che, per una serie di ragioni, non possiamo esprimere (o non ci riusciamo).

Inoltre le “ferite” della pelle si associano a sintomi ansiosi e/o depressivi che necessitano di essere sostenuti e contenuti e che spesso non trovano un adeguato ascolto.

Non da ultimo, le affezioni cutanee, data la loro “visibilità”, possono generare un notevole impatto psicologico, influendo in modo significativo sulla qualità della vita, sulle relazioni con gli altri e sulla nostra autostima.

Come intervenire?

Appare oggi sempre più utile effettuare un intervento terapeutico su diversi livelli per poter fronteggiare le manifestazioni di queste patologie nella loro totalità, ovvero combinando il trattamento medico con quello psicologico per mirare a raggiungere un benessere psicofisico che ci restituisca la salute della nostra pelle e della nostra emotività.

 

Dott.ssa Daniela Cinti, Psicologa Psicoterapeuta