“Quando vedi rabbia negli altri, va e scava profondamente dentro di te e vedrai che quella rabbia si trova anche lì.
Quando vedi troppo ego negli altri,
va semplicemente dentro di te e vedrai quell’ego seduto lì dentro…
La dimensione interiore opera come un proiettore:
gli altri diventano schermi e tu inizi a vedere dei film su di loro,
che di fatto sono solo i nastri registrati di ciò che tu sei.”
Osho, Il gioco delle emozioni
Queste suggestive parole di Osho fanno chiaramente riferimento al meccanismo della proiezione e ci suggeriscono quanto questa difesa sia diffusa e naturale.
La proiezione è un meccanismo attraverso il quale la persona espelle da sé e localizza nell’altro delle caratteristiche, emozioni o desideri propri che non riconosce in sé.
L’attribuzione inconsapevole fuori di sé di proprie caratteristiche avviene in quanto esse stesse risultano inaccettabili per la persona.
Come accennato all’inizio la proiezione è, come tutti i meccanismi di difesa, spesso utilizzata inconsciamente perché rappresenta un aiuto per la mente: la protegge da ciò che può essere troppo doloroso.
L’utilità, inoltre, di questa difesa risiede nel fatto che aspetti inaccettabili di noi, con cui non veniamo a contatto in modo diretto, vengono visti e riconosciuti attraverso la proiezione sull’altro.
Tuttavia quando, per diverse ragioni, il suo uso diviene eccessivo, la realtà esterna rischia di essere distorta e le relazioni ne risentono fortemente.
Le persone intorno a noi divengono, infatti, lo specchio dei nostri pensieri, fantasie, emozioni e non riusciamo a vederle per quello che davvero sono con le conseguenze che possiamo immaginare: conflitti, incomprensioni, ferite.
🔹 Cosa allora poter fare?
Ogni volta che qualcosa nell’altro ci tocca profondamente o ci fa arrabbiare proviamo a chiederci che significato ha per noi.
Proviamo a chiederci, anche, se quella caratteristica o quell’atteggiamento che tanto ci colpisce ci risulta familiare, se fa parte a qualche livello anche di noi.
Qualunque sia la risposta, positiva o negativa, di certo avremmo imparato qualcosa in più su noi stessi.
🌀 Curiosità:
⁃ Quando un bambino piccolo viene rimproverato spesso reagisce accusando qualcun altro o qualcos’altro (es. una presenza immaginaria) di aver commesso l’azione per cui viene rimproverato. In questi casi non siamo di fronte ad una bugia ma ad una vera e propria proiezione.
Bibliografia:
Laplanche e Pontalis (1995) Enciclopedia della psicoanalisi, Laterza
Osho (2009) Il gioco delle emozioni, Oscar Mondadori