In ogni famiglia arriva quel momento in cui il figlio, ormai divenuto grande abbastanza, spicca il volo e lascia il nido familiare.
È un passaggio evolutivo importante per i figli ma che spesso crea una serie di emozioni di difficile gestione nel genitore.
La sindrome del nido vuoto descrive proprio quella condizione di tristezza, senso di abbandono, inutilità che un genitore può sperimentare quando i figli decidono di andare via di casa.
Talvolta questa sindrome si esprime anche attraverso sintomi ansioso-depressivi e psicosomatici. Si tratta di un vero e proprio lutto da affrontare ed elaborare.
Ma non tutti i genitori sviluppano questa sindrome. Perché?
La Sindrome del Nido Vuoto si manifesta, generalmente, nel genitore che non lavora e/o che ha investito, dalla nascita del bambino, tutto il proprio tempo ed energie quasi esclusivamente per la cura del figlio.
Tale condizione comporta, nella “separazione” dal figlio ormai grande, una difficoltà a recuperare la propria identità individuale svincolata da quella totalizzante di genitore. Contestualmente si sperimenta anche una grande fatica a riconosce un’identità separata e indipendente al proprio figlio.
A ciò si aggiunge un grande cambiamento delle dinamiche relazionali con il proprio partner. Ci si riscopre coppia e non sempre è semplice costruire un nuovo equilibrio in due: possono sorgere incomprensioni, conflitti e malessere all’interno della relazione.
Cosa poter fare per affrontare questo difficile momento:
🟢 investire sulla relazione di coppia
🟢 riscoprire e coltivare i propri interessi
🟢 rinforzare la rete sociale (dedicare del tempo ai propri familiari e amici)
🟢 accettare il cambiamento del rapporto con il figlio e godere dei momenti insieme
L’uscita di casa dei propri figli, se affrontata in modo costruttivo, può rappresentare una nuova opportunità per se stessi!
🌀Curiosità:
⁃ La sindrome del nido vuoto non va confusa con la “sindrome del nido”, particolare stato spesso sperimentato dalle donne in gravidanza che consiste in un forte istinto e frenesia a prepararsi concretamente all’arrivo del piccolo (organizzare l’ambiente in cui accogliere il bambino in arrivo, pulire meticolosamente gli spazi, preparare il corredo, la cameretta etc )