Lapsus freudiano

Il lapsus è un termine utilizzato da S. Freud (1901) per descrivere errori involontari che si manifestano con una incongruenza tra l’intenzione cosciente e la sua concretizzazione.

Un esempio comune di di lapsus freudiano è quello di pronunciare inaspettatamente una parola al posto di un’altra.



Freud chiamava questi errori “atti mancati” e li interpretava come una formazione di compromesso tra un’intenzione cosciente (fare o dire qualcosa) e un pensiero inconscio opposto.

In sostanza Freud riteneva che nel lapsus prendesse corpo il conflitto interno della persona tra forze interne contrastanti: ciò che intenderebbe o dovrebbe dire/fare e ció che inconsciamente davvero vorrebbe.

Il lapsus rappresenta, in questo senso, una delle chiavi d’accesso all’inconscio.

🌀 Curiosità:

⁃ Il termine lapsus deriva dal latino labi che significa cadere, scivolare

⁃ I lapsus si distinguono in:

lapsus linguae (di produzione parlata)

lapsus calami (di produzione scritta)

lapsus auris (dell’ascolto)

lapsus oculi (della lettura)

Bibliografia:

Freud S. (1901) Psicopatologia della vita quotidiana. In Opere, Boringhieri, Torino 1970, vol IV